Gli abbracci spezzati (2009) – Recensione

Gli abbracci spezzati - Locandina

Il nuovo film dramma, che esce nelle sale cinematografiche italiane il 13 novembre 2009, è diretto dal regista Pedro Almodóvar e distribuito dalla Warner Bros.

Quattordici anni fa, Matteo Blanco ha subito un incidente brutale in macchina sull’isola di Lanzarote. Nell’incidente, che non solo ha perso la vista, ha perso anche Lena, l’amore della sua vita. L’uomo utilizza due nomi: Harry Caine, uno pseudonimo scherzoso con cui firma i suoi lavori letterari, racconti e sceneggiature, e Mateo Blanco, il suo vero nome, con il quale vive e segna il film che dirige.

Dopo l’incidente, Mateo Blanco si riduce al suo pseudonimo, Harry Caine. Al giorno d’oggi, Harry Caine vive grazie agli script che scrive e per l’aiuto che riceve dai suoi fedeli, l’ex direttore di produzione, Judit García, e da Diego, suo figlio, la sua segretaria, dattilografa e guida.

Dal momento che ha deciso di vivere e raccontare storie, Harry è un attivo, attraente cieco che ha messo a punto tutti i suoi altri sensi, al fine di godere la vita, su una base di ironia e auto indotta amnesia.

Una notte, Diego ha un incidente e Harry si prende cura di lui (sua madre, Judit, è fuori da Madrid e allora decidano di non dirle nulla per non metterla in allarme).

Durante le notti prima della sua convalescenza, Diego gli chiede per il momento in cui egli rispondeva al nome di Mateo Blanco, dopo un momento di stupore Harry non può rifiutare e lui dice a Diego ciò che è accaduto quattordici anni prima, proprio come un padre racconta al suo bambino.