Predators, intervista ad Adrien Brody

L’attore americano Adrien Brody lunedì è stato a Roma, per presentare il suo ultimo film, “Predators“. La pellicola diretta da Nimrod Antal, vede nel cast anche Laurence Fishburne, Danny Trejo, Topher Grace, Alice Braga, oltre lo stesso Brody. Uscirà in Italia il 14 luglio, mentre negli Usa venerdì 9 luglio. Ecco uno stralcio dell’intervista ad Adrien Brody nel corso della conferenza stampa di Predators.

Domanda: Adrien Brody, come è stato calarsi in questo ruolo, per questo film d’azione?
Risposta: “Mi sono concentrato sul fatto di creare un personaggio realistico e per questo ho studiato i manuali di campo utilizzati per i poligoni dell’esercito, dei libri che mi facessero capire gli aspetti tecnici e le condizioni di esterni. Mi sono isolato molto, ho letto Sun Tzu e dei testi di filosofia orientale per adottare una mentalità da guerriero e da lupo solitario. E’ tutto quello che potevo fare, un grande addestramento fisico che ti consenta di creare questa connessione con il personaggio”.

Domanda: Nel film ci sono tantissime armi, diverse dalle solite che appaiono nei film d’azione. Che addestramento è stato quello per le armi?
Risposta: “L’addestramento con le armi è molto diverso da quello a cui mi riferivo prima, io intendevo una questione mentale, capire cosa significhi essere un soldato. Mi sono addestrato molto con le armi, perché come attore devi essere efficiente in un’ampia gamma di attività richieste e le pistole sono molto importanti nella realizzazione dei film. Io dovevo arrivare a possedere una certa manualità, così come conoscere le arti marziali. Per quanto riguarda le armi, il machete è un riferimento all’originale con Schwarzenegger, realizzato dallo stesso artigiano, e ricopre un ruolo importante nel film. E’ stata una mia idea integrarlo all’interno del giubbetto, è qualcosa che nella realtà è tipico dei soldati, che così possono tirarlo fuori all’occorrenza. Una delle cose che mi aveva colpito del film originale è la potenza di fuoco e le armi sono una parte importante di questi titoli. E’ eccitante giocare con queste cose, devi capirle bene per utilizzarle nelle scene. Un vero soldato compie queste azioni senza rifletterci e non deve guardare quello che fa, altrimenti sarebbe impossibile risultare autentici”.

Domanda: Quanto ha pesato la mano di Robert Rodriguez? Aveva mai visto i film di Antal?
Risposta: “Ho adorato Kontroll, penso sia un grande film. Rodriguez ha avuto una grande influenza creativa, conosce bene il modo di costruire questo genere di storia e gli elementi necessari. Lui comunque ha fornito a Nimrod una grande libertà creativa, ma è anche stato bravissimo nel marketing. Rodriguez possiede un grande talento ed è una forza creativa fondamentale, perché è anche un guardiano del materiale”.

Domanda:Quali sono i suoi prossimi film?
Risposta: “Sto per fare un dramma a New York con Tony Kaye, il regista di American History X, mentre nel giro di un paio di settimane parteciperò con un cammeo al nuovo film di Woody Allen”.